«In questi giorni sono stato a Tivoli ed ho ammirato uno degli spettacoli naturali più superbi. La cascata colà, con le rovine e con tutto l’insieme del paesaggio, sono cose la cui conoscenza ci arricchisce nel più profondo dell’anima». Con questa citazione di Goethe, dal suo «Viaggio in Italia» del 1828, si apre il sito dello storico Greg, ristorante a Tivoli che si pone ormai come punto di riferimento del settore. Per raggiungere il ristorante, devi attraversare lo scenografico ponte Gregoriano, da cui il locale prende parte del nome, e dove il tempio della Sibilla e il Tempio di Vesta risplendono in tutta la loro maestosità. Lì troverai eccellente carne cotta alla fiamma o alla pietra, tagli pregiati, con primi piatti rivisitati e legati al territorio, verdure fresche e di stagione e, per finire in bellezza, una prelibata scelta di dolci.
Il Ristorante Greg a Tivoli si basa su una scelta di carni selezionate come scottona piemontese, angus, irlandese, tomawhak USA, filetto nazionale, entrecôte Argentina e australiana, e t-bone tedesche di kaiser. Anche il pesce è di alta qualità ma vige la regola, poco ma buono e selezionato, come le vongole del golfo di Goro, le ricciole, ombrine e tonnetti tutto mediterraneo e rigorosamente tutto di stagione.
Non manca poi una Drink List ricercata con prodotti di qualità, un’ampia collezione di distillati di altissimo livello, una selezione mirata di vini e bollicine; il tutto accompagnato da diversi abbinamenti culinari. Sorseggiare un cocktail da Greg è un momento unico impreziosito da un’atmosfera curata in ogni dettaglio. Dall’accoglienza al servizio dietro ogni gesto c’è professionalità e competenza ed un lavoro di squadra per regalarti un momento di svago e relax.
Ai fornelli della cucina di Greg c’è Riccardo Arcangeletti, giovanissimo chef classe 1994 che scopre l’amore per questo lavoro a soli 6 anni, quando la nonna gli fa conoscere la passione per l’arte culinaria. La sua carriera inizia con l’alberghiero, seguito da uno stage presso l’Intercontinental de là Ville a Trinità dei Monti e al Westin Excelsior di Roma. Da qui esce dai confini italiani e va in Svizzera dove, dopo piccole esperienze, apprende i segreti della cucina locale e decide di fare l’Alma, la scuola internazionale di cucina italiana, dove incontrerà chef come Michel Magada, Marco Soldati, Tiziano Rossetti, Cristian Broglia e Andrea Tortora.
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